Virtual Town TV (1994)

Da Tommaso Tozzi.
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realizzata con Strano Network (Tommaso Tozzi, Stefano Sansavini, Enrico Bisenzi, Francesca Storai, Carla Maltinti, Luca Scarlini, Francesco Galluzzi, Federico Bucalossi, Claudio Parrini, Lobo e molti altri che in quegli hanno in un modo o nell'altro collaborato e partecipato alle frenetiche attività di Strano Network)
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realizzata con Strano Network (Tommaso Tozzi, Stefano Sansavini, Enrico Bisenzi, Francesca Storai, Carla Maltinti, Luca Scarlini, Francesco Galluzzi, Federico Bucalossi, Claudio Parrini, Lobo e molti altri che in quegli anni hanno in un modo o nell'altro collaborato e partecipato alle frenetiche attività di Strano Network)
  
 
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Versione attuale delle 13:38, 30 mar 2009


Documentazione video realizzata nel gennaio 1995.


Indice

Titolo:

Virtual Town TV

Autore:

un'idea di Tommaso Tozzi
realizzata con Strano Network (Tommaso Tozzi, Stefano Sansavini, Enrico Bisenzi, Francesca Storai, Carla Maltinti, Luca Scarlini, Francesco Galluzzi, Federico Bucalossi, Claudio Parrini, Lobo e molti altri che in quegli anni hanno in un modo o nell'altro collaborato e partecipato alle frenetiche attività di Strano Network)

Anno:

1994

Tecnica:

Luogo:

Sito web:

Descrizione:

In seguito all'esperienza di Hacker Art BBS, nell'estate del 1994 T. Tozzi inizia le prime sperimentazioni per realizzare la BBS Virtual Town Television (VTTV) che inizia a funzionare a livello sperimentale a settembre.
A dicembre Hacker Art si scinde in due BBS: Virtual Town TV e Virtual Town Mail, dove quest'ultima è la vecchia Hacker Art BBS che nella sua nuova veste funziona da gateway con Virtual Town TV per collegarla ai vari network indipendenti che usano una tecnologia differente da quella di Virtual Town TV.
VTTV usa un nuovo software (First Class) che attraverso uno specifico gateway permette di fornire la posta elettronica Internet gratuitatemente ai propri utenti. Ciò è reso possibile grazie anche alla connettività gratuita fornita a Virtual Town TV inizialmente dal Cineca attraverso la Trident ed in seguito attraverso Dadanet di Firenze.
Virtual Town TV è un esperimento totalmente autogestito che senza alcun finanziamento pubblico fornisce un servizio per alcuni aspetti analogo a quello della Rete Civica Bolognese che vive invece grazie a notevoli finanziamenti pubblici del Comune di Bologna.
VTTV ha un'interfaccia grafica a icone e la possibilità di fare chat multiutente, una caratteristica in quegli anni rarissima per una BBS.
Tozzi coinvolge fin dall'inizio Strano Network nelle attività della BBS che da gennaio del 1995 inizia ad essere gestita collettivamente.
In particolare Tozzi propone la creazione di un servizio che attraverso l'uso del chat multiutente avrebbe permesso di trasformare la BBS in una radio interattiva. Viene cioè creato un palinsesto per cui ogni membro di Strano Network, soprannonimato "dj-chat", garantisce una "diretta" on-line, una volta alla settimana, ognuno a differenti ore della giornata e su argomenti diversi quali arte, politica, letteratura, ecc.. Gli utenti partecipano alla diretta on-line in modo interattivo intervenendo nella "trasmissione".
Per un certo periodo Stefano Sansavini di Strano Network digitalizza giornalmente le testate di alcuni quotidiani fornendone la lettura on-line.
Secondo le intenzioni di Tozzi, VTTV doveva inoltre essere un primitivo esempio di TV on-line con filmati inseriti quotidianamente dalla redazione e dagli utenti. L'esperimento durò pochissimo a causa sia della lentezza della trasmissione, sia per la difficoltà di garantire l'aggiornamento dei materiali, sia per il fatto che in quel periodo erano pochissimi coloro che spevano montare un video in digitale e quasi nessuno tra questi, in Italia, sapeva comprimerlo e metterlo in rete.
Ciò che invece fu un enorme successo era la totale autogestione degli utenti.

Tommaso Tozzi, Virtual Town TV BBS, immagine dell'interfaccia principale della BBS, Firenze, 1994


L'interfaccia grafica di VTTV (che era un montaggio tra l'immagine Hacker art creata da Tozzi nel 1989 e elementi detournati dal gioco Sim City) replicava la vista dall'alto di una città virtuale. Per garantire continuità con Hacker Art BBS, oltre a diversi palazzi (in cui si poteva andare all'interno di un museo virtuale, di una biblioteca, di uno spazio con oltre 600 forum collegati a una decina di reti nazionali ed internazionali, di un archivio di video, di uno spazio per fare happening e molto altro ancora) vi era nella collinetta che dominava la città virtuale un palazzo denominato Hacker Art al cui interno ogni utente era in grado automaticamente di costruirsi un proprio nuovo palazzo ed autogestirselo secondo i suoi voleri. Si respirava l'area di un centro sociale occupato, all'interno degli spazi asettici delle nuove tecnologie.
Gli utenti occuparono svariate case, creando ed autogestendosi liberamente propri forum o archivi sugli argomenti più svariati.
Dopo un certo periodo si iniziarono a creare degli incontri reali tra gli utenti della BBS per permettere alle persone di conoscersi meglio. Nacquero amicizie, amori, litigi, discussioni, passioni, idee che rimangono nella memoria delle esperienze personali di migliaia di persone che per alcuni anni si ritrovarono a fare vita di strada in rete.
Fu una palestra per moltissimi più o meno giovani. All'interno della BBS mossero infatti i loro primi passi telematici artisti ad esempio come M. Cittadini, F. Bucalossi, C. Parrini ed i Giovanotti Mondani Meccanici il cui studio aveva sede nelle stanze accanto a quella in cui Strano Network manteneva in vita la BBS.
Dal 1996 circa e fino alla fine degli anni Novanta gli utenti di Virtual Town TV iniziarono a migrare sul web, perdendo in un primo periodo un ambiente caldo per trovare i freddi strumenti del nuovo mercato globale. Nel giro di pochi anni, dal 1995, anche il web iniziò a riscaldarsi grazie agli sforzi collettivi di tutti coloro che producevano nuovi software liberi in grado di far diventare le fredde e "chiuse" pagine web strumenti caldi e "aperti" ad un uso personale e partecipativo da parte degli utenti. La nascita dei blog, del social networking, delle varie free net e possibilità di ricostruire sul web quello che pochi anni prima solo le BBS come Virtual Town TV permettevano, resero obsoleta VTTV che infatti chiuse alla fine degli anni Novanta, per continuare a vivere virtualmente nel cuore e nei comportamenti di coloro che ne hanno calpestato i marciapiedi virtuali lasciandovi attaccato un odore indelebile che le menti sensibili riescono ancora facilmente a percepire.

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Bibliografia:

Webliografia:

Tommaso Tozzi, Virtual Town TV BBS, immagine dell'interfaccia principale della BBS, Firenze, 1994
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