Oratorio di San Sebastiano (1989)

Da Tommaso Tozzi.



Indice

Titolo:

Oratorio di San Sebastiano

Autore:

Top Bit - Amiga Center (Tommaso Tozzi), Maurizio Cattelan, Pietro Mussini

Anno:

1989

Tecnica:

Installazione multimediale realizzata tramite computer Amiga 500 e materiali vari

Luogo:

Oratorio di San Sebastiano, Forlì

Sito web:

Descrizione:

Chiamato a partecipare con un'opera alla mostra collettiva Oratorio di San Sebastiano a cura di Roberto Daolio, sotto la direzione e il coordinamento di Alves Missiroli, all'Oratorio di San Sebastiano a Forlì, Tommaso Tozzi realizza un'installazione multimediale di tipo subliminale in cui rinuncia a proporsi con il suo vero nome e cognome, usando al suo posto quello del negozio Top Bit - Amiga Center di Forlì.
Nella mostra Tozzi fa installare uno stand del negozio Top Bit - Amiga Center nel quale situa un computer con un punto di informazioni interattivo sulla mostra all'interno di cui inserisce delle scritte subliminali tipo Ribellati! e altro.
La logica di questo lavoro per Tozzi era da una parte quella della contaminazione virale dell'immaginario delle persone, dall'altra quella del tentativo di far sparire l'opera d'arte presentandone una forma che veniva scambiata per qualcos'altro.
Il motivo di quest'ultimo aspetto era la critica al sistema e al mercato dell'arte a favore di un'idea di arte/vita in cui l'opera per esistere non ha bisogno dei rituali e dei luoghi tradizionali del sistema dell'arte. Inoltre, l'uso della pubblicità identificata con l'opera d'arte è per Tozzi il modo per denunciare come le opere esposte nelle mostre non si riducano per essere altro che pubblicità: pubblicità di merce vendibile da parte delle gallerie d'arte; pubblicità di ideologie, schemi e comportamenti sociali e culturali che si vuole imporre attraverso l'opera stessa.
Rinunciando alla propria identità di artista e alla presenza fisica di un'opera, sostituita dalla pubblicità di qualcos'altro, l'artista cerca di evitare di fornire nuova linfa vitale, nuovi oggetti d'arte, al perverso meccanismo su cui sopravvive il mercato dell'arte.
Per il pubblico della mostra l'opera di Tozzi non esiste, lasciando al suo posto un vuoto che sottolinea e svela al suo posto i meccanismi di confezionamento dell'evento e quali siano i veri soggetti dell'evento: le istituzioni culturali e artistiche e le imprese commerciali che attraverso l'evento artistico sviluppano le proprie strategie culturali e commerciali.
Quando Tozzi incontra Maurizio Cattelan in occasione della mostra all'Oratorio San Sebastiano Tozzi è da almeno due anni che sta effettuando lo stesso tipo di operazioni artistiche (Studi al computer - MusicalMente (1987), Senza titolo - Seravezza (1988), Potere la lingua (1988), Anni '90 (1988), Neon Galleria d'Arte (1989)).
Può darsi che Maurizio Cattelan tragga da questa esperienza alcune delle sue idee per il suo lavoro alla Biennale di Venezia del 1993 in cui espone come opera la pubblicità di un negozio.

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Computer Art, installazioni multimediali, Arte subliminale, Hacker art

Bibliografia:

Webliografia:

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